Unica: Ilary Blasi tra true crime e revenge movie

 
 

Sono due i matrimoni ben sedimentati a livello mediatico e ricordati della cultura media popolare italiana a cavallo tra gli anni Duemila e l’avvento dei social, tali per cui oggi una buona percentuale di persone affermerebbe con sicurezza “ah, io c’ero e me lo ricordo!”: quello di William e Kate nel 2011 e quello di Ilary Blasi e Francesco Totti nel 2005. Quest’ultimo, finito nell’estate del 2022, è stato l’evento mediatico per eccellenza nella seconda parte dell’anno, complice un certo tipo di stampa superficiale, alimentatrice di complotti, intrighi e cospirazioni ancora non del tutto risolti e chiariti. Ognuno aveva la propria opinione, chiunque rielaborava a suo modo l’accaduto, persino i più cinici, schieratisi sui social dalla parte delle unpopular opinion o del “non ne parlo perché…”, finivano, in qualche modo, per discuterne.

Un po’ true crime e un po’ revenge movie, Unica (Netflix, 2023) è il docufilm che non vuole esattamente avere la presunzione di raccontare la tanto bramata verità di Ilary Blasi; vuole essere invece il vertice di un piano parabolico studiatissimo nei confronti dell’ex marito: una battaglia che include ogni tipo di medium che si ha a disposizione. Il fenomeno che si consuma da un paio di anni ha coinvolto i social media (ormai fondamentali nella costruzione di un racconto intimo di persone di un certo rilievo) tramite la pubblicazione di reel allusivi (ai famosi Rolex, per esempio) diventati virali, la stampa giornalistica di un certo peso (come il New York Times) e la televisione tramite interviste-evento esclusive (una sola, su Mediaset, a Verissimo). Il corso degli eventi ha implicato anche una sapiente scelta del look, evidente in Unica, in cui si mostra essenziale, ma allo stesso tempo elegante, in contrasto con i precedenti post pubblicati su Instagram, in cui l’immagine di Ilary Blasi lasciava ben intendere un netto cambiamento post-separazione.

Successivamente al rilascio di Unica su Netflix in Italia e in altre centinaia di paesi del globo, il racconto non si conclude certamente con la verità definitiva o con gli ultimi strascichi di malelingue. L’ulteriore risvolto avviene mediante la pubblicazione del libro Che stupida - La mia verità (Mondadori, 2024), una “storia di dolore e di rinascita” secondo Ilary Blasi stessa, prodotto che strizza l’occhio al “degno e meritevole atto di resurrezione” scaturito dal memoir di Britney Spears The Woman in Me (Gallery Books, 2023), e attraverso il caricamento su Youtube di una breve intervista, da lei condotta, a Pedro Alonso, protagonista di Berlino (Netlfix, 2023), di fronte al Colosseo, monumentale protagonista di tanti momenti in cui in passato si vedevano ritratti quelli che erano la coppia eterna, nella città eterna, Totti-Ilary.

Unica è quindi solo uno dei tanti tasselli che vanno a comporre la parabola mediatica, in cui il caffè-McGuffin diventa uno spritz consumato con Pedro Alonso e i contesi Rolex-meme si tramutano in borse firmate relegate in un controsoffitto come stracci qualunque. Nel pieno di una continua evoluzione strategica, dell’apice parabolico di Unica si continuerà a chiacchierare.

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