Il franchise di Fallout, nato come videogioco nel 1997, si è arricchito negli anni fino a vantare quattro capitoli principali, quattro spin-off e altri prodotti collaterali. Quest’anno il franchise approda nel mondo della serialità televisiva, con l’adattamento omonimo ideato da Geneva Robertson-Dworet e Graham Wagner e prodotto da Amazon MGM Studios, Bethesda e Kilter Films.
Scoop è un prodotto Netflix di ordinaria amministrazione, che vorrebbe rinverdire i fasti del cinema d’inchiesta americano riportando alla ribalta l’affaire “principe Andrew vs BBC”. Ma nonostante il cast l’operazione appare piatta e illustrativa.
Dopo il clamoroso esito di Succession, Will Tracy crea per HBO una promettente serie, The Regime, che vede Kate Winslet nei panni autoritari della cancelliera di un immaginario stato dell’Europa centrale. Le premesse per un prodotto di grande qualità sembrano esserci tutti; il soddisfacimento di essi è tutta un’altra storia.
Voler cantare al buio per riscoprire l’essenza e sentire davvero l’energia della musica. Questo è il nucleo centrale di Antipop, film sul cantautore e dj Cosmo diretto da Jacopo Farina, disponibile su MUBI.
Il Problema dei 3 Corpi, l’attesissimo adattamento della trilogia hard sci-fi di Liu Cixin, sbarca su Netflix. Ideata da David Benioff e D. B. Weiss (executive producer de Il trono di spade) insieme ad Alexander Woo, la serie ha il pregio di rendere la narrazione hard sci-fi accessibile a un pubblico più vasto, ma presenta anche molti punti critici.
In un momento prolifico per la serialità sulla moda, Apple sceglie di focalizzarsi sulla figura di Christian Dior, e della sua “rivalità” con Coco Chanel, in dieci episodi che ripercorrono la nascita di un brand e la discesa di un altro, attraverso una visione alternata degli anni più bui della storia novecentesca, quelli della Seconda Guerra Mondiale e dell'occupazione di Parigi.