Miss Fallaci: la vita di Oriana Fallaci tra giornalismo, passione e verità
Miss Fallaci, tratta dagli scritti della celebre giornalista Oriana Fallaci, è molto lontana dal concetto Fiction Rai, ormai parte dell’inconscio collettivo. In onda ogni martedì in prima serata su Rai1, due episodi alla settimana a partire dal 18 febbraio. La miniserie di 8 puntate è ora in streaming su RaiPlay. Il ritratto della signora Fallaci è tutt’altro che impostato e politicizzato, come si potrebbe pensare.
A Thousand Blows: razzismo e sopravvivenza a Londra nella serie di Steven Knight
Steven Knight è un’incognita nell’industria televisiva contemporanea. Dopo aver creato Peaky Blinders (e altri si sarebbero fermati qui per viverne di rendita per il resto dei loro giorni), ha provato a dedicarsi a nuovi progetti seriali, senza mai ritrovare quello stesso plauso da parte della critica e del pubblico (nel cinema gli è andata meglio, sceneggiando Spencer e Maria per Pablo Larraín).
Grand Theft Hamlet: un teatro virtuale dove Shakespeare incontra GTA
Sin dalle sue origini, il teatro è sempre stato legato profondamente all’idea della comunità. Nell’antica Grecia, infatti, il teatro faceva parte di celebrazioni religiose in cui tutta la comunità cittadina si riuniva per partecipare. Nei secoli a venire le rappresentazioni teatrali hanno anche avuto questa funzione aggregatrice nella comunità locale. Cosa succede, dunque, quando quella comunità non può fisicamente riunirsi a causa di una pandemia globale?
Berlino Codice Rosso: il medical drama che svela le sfide del pronto soccorso
Il pronto soccorso è un limbo, un luogo in cui entri con un’urgenza estrema ma da cui non sai come, quando e se ne uscirai. Il tempo si dilata una volta seduto sulle sedie - sempre che vi si trovi posto - tra dolori lancinanti e mancanza di risposte, mentre il team di dottori cerca di fare il possibile per rispondere in modo ordinato ed efficace alle emergenze di tutti lottando contro il tempo che scorre inesorabilmente.
Death without Mercy: il documentario shock sul terremoto in Turchia e Siria
6 febbraio del 2023, una serie di scosse di magnitudo superiore al 7.5 devastano il sud della Turchia e parte della Siria provocando quasi 60.000 vittime. Waad Al-Khateab decide allora di raccontare quanto accaduto con Death without Mercy, disponibile su Paramount+. Ma come farlo?
The Nickel Boys: Violenza e Razzismo negli Anni '60
Elwood Curtis, un adolescente afroamericano, deve iniziare il college ma chiede un passaggio alla macchina sbagliata e si ritrova a scontare un periodo indefinito nella Nickel Academy. Siamo a Tallahassee in Florida, sono gli anni Sessanta e dai televisori in sottofondo risuonano le notizie sulle missioni spaziali Apollo e le parole di Martin Luther King.
Le belle estati, leggere Pavese nel XXI secolo
Tra gli autori più amati e celebrati del secondo Novecento italiano, Cesare Pavese rappresenta una figura di riferimento ancora oggi nella vita di molte persone, attraverso una scrittura in grado di lavorare nella brevitas in maniera profondamente introspettiva.
Running Point: la serie di Mindy Kaling tra Sport, Famiglia e Ambizione
Running Point è quello che succede quando osservi il successo di critica e di premi ottenuto da Succession e Ted Lasso tra il 2020 e il 2023 e decidi di seguire quell’onda. È importante specificare, ai fini di questa recensione, che chi scrive ha tatuate sul proprio corpo sia Succession che Ted Lasso, quindi tale osservazione non vuole essere una frecciatina, ma una realtà oggettiva da osservare con un relativo entusiasmo.
Dahomey: il ritorno dei tesori del Benin nel documentario di Mati Diop
Con Dahomey, disponibile su Mubi, la regista Mati Diop dà voce a 26 tesori dell’odierno Benin che il governo francese ha deciso di restituire. Non uso termini a caso, parlo di dare voce proprio perché i 26 tesori parlano e diventano il traino di tutto il documentario.
American primeval: ovunque, wilderness
Nel polveroso e selvaggio Utah del 1857, si scontrano, in una grande guerra per la sopravvivenza, l’esercito degli Stati Uniti, i nativi, i pionieri e le milizie dei mormoni. Fin dal primo episodio di questa rude e brutale serie western Netflix, si respira l’autorialità di un progetto scaturito dall’inventiva di Mark L. Smith e diretto con ritmo forsennato e riprese sghembe e taglienti da Peter Berg.
The Bad Guy Stagione 2: Identità, Potere e Verità
“Ma tu, chi minchia sei?”: si concludeva così la prima stagione di The Bad Guy (la serie italiana firmata Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi e distribuita da Prime Video), con il protagonista Nino Scotellaro alias Balduccio Remora (Luigi Lo Cascio) minacciato dalla pistola del suo acerrimo rivale Mariano Suro (Antonio Catania). All’inizio della seconda stagione, la maschera di Nino pare destinata a cadere: cadrà, infatti, ma a conoscere la vera identità del “cugino venuto dall’America del sud” –seppur in un dialogo colmo di ironia – sarà innanzitutto Teresa (Giulia Maenza), la figlia di Mariano, a cui il nostro si è avvicinato e affezionato negli ultimi tempi. Il legame con la ragazza è uno dei cardini su cui è strutturato questo nuovo ciclo di episodi: con andamento altalenante il loro rapporto si consoliderà in una alleanza per il potere destinata a dare del filo da torcere alle forze dell’ordine, tingendo la serie di un interessante tocco di femminismo (o meglio, di empowerment femminile) nel legare questa e altre donne al tema del potere e alla stessa progressione narrativa.
Broken Rage: i due volti di Takeshi Kitano
Veduta di Tokyo notturna. Un uomo anziano, un sicario, entra in un ristorante di ramen vuoto. È lì che riceve i nuovi incarichi: in una busta mandata da un individuo misterioso trova le identità delle persone da assassinare. Ma proprio in questo luogo sarà anche raggiunto da due uomini della polizia, che lo assolderanno per smascherare alcuni dei potenti capi della yakuza, la potente mafia giapponese, in un tentativo di missione sotto copertura. A Beat Takeshi questo soggetto è piaciuto talmente tanto… che lo ha realizzato due (o tre?) volte all’interno dello stesso film.
Invincible 3: sangue, potere e nuovi mostri
Invincible 3 è tornato. E, nonostante il mare di offerta in streaming, resta una delle poche serie animate in grado di restare a galla, mantenendo uno strepitoso livello qualitativo in termini narrativi e di coraggio nella messa in scena. Invincible, come il fumetto da cui nasce, o la guardi e te la divori tutta insieme, oppure non la guardi affatto. Non ci sono compromessi.
Clean Slate: quando l'amore e l'accettazione superano i pregiudizi
In un momento storico in cui il governo americano minaccia violentemente i diritti e anche la stessa esistenza delle persone transgender, anche una semplice serie comedy come Clean Slate appare come un atto di resistenza, dove l’ottimismo della narrazione non è solo uno scudo, ma anche una forza propulsiva capace di trasformare i pregiudizi in una necessaria apertura mentale.
Amare da Morire: Rom-Com sincera e maliziosa su Apple TV+
La commedia romantica sembra essere al giorno d’oggi un’arte persa che sopravvive solo grazie a una forte tradizione passata e ad alcuni film e serie che provano a mantenere viva quella fiamma sempre più fioca (vedasi Tutti Tranne Te su Prime Video). Il genere è portatore, ovviamente, di una visione eccessivamente spettacolarizzata dell’amore, dove lo straordinario è fondamento della quotidianità. È in questo contesto che arriva Amare da morire (in lingua originale A muerte), la nuova serie uscita il 5 febbraio su Apple TV+ e firmata da Dani de la Orden, regista e sceneggiatore fresco di otto nomination ai Goya per il suo film Casa en flames, insieme a Natalia Durán e Oriol Capel.
Vita da Carlo 3 – Verdone all’Ariston
Come si suol dire non c’è due senza tre e infatti approda alla terza stagione anche Vita da Carlo, serie nata quasi per scommessa come una sorta di fanservice, dopo l’ultima (ad oggi) travagliata e sfortunata opera cinematografica di Verdone, Si vive una volta sola e bisogna ammettere che la scommessa è vinta, visti gli ascolti registrati. Il continuo intrecciarsi tra pubblico e privato è proprio l’idea più interessante che sta alla base dell’intera serie (la cui distribuzione è passata da Prime Video a Paramount+), in quanto Verdone cerca di restituire un’immagine nuova di sé stesso, andando oltre l’interpretazione di maschere ben collaudate e mettendosi in scena attraverso una sorta di autofiction sospesa tra momenti sit-com e squarci da reality, dove tic e cliché caratteriali dei suoi tipici personaggi vengono perfettamente metabolizzati dall’autore/interprete.
Zorro: decostruzione di un mito
Dalla penna di McCulley al fascino di Antonio Banderas, passando per Douglas Fairbanks e Alain Delon. Zorro ne ha fatta di strada in più di cento anni, confermandosi, anche grazie alla produzione televisiva del 1957, uno dei personaggi più amati dal pubblico di ogni era. Cosa si potrebbe, dunque, ancora dire sul vigilante mascherato che scorrazza in groppa al fedele Tornado, e lascia Z come firma sulla divisa del Sergente Garcia? Una domanda che Benjamin Charbit e il suo team si devono essere posti prima di proporre un nuovo adattamento, una domanda a cui hanno trovato una risposta originale e vincente.
Squid Game: La sfida - Un gioco estremo per un premio da record
Con la spinta propulsiva del successo di Squid Game era inevitabile la nascita di una serie di prodotti derivati per monetizzare il più possibile il brand. Tra questi Netflix presenta il reality competitivo Squid Game la sfida, prodotto da Stephen Lambert (produttore anche di Undercover Boss, Gogglebox e tante altre serie di successo). Visto l’entusiasmo derivante dall’uscita della seconda stagione ho deciso di andare a vedere di che cosa si trattasse per capire se era davvero possibile riproporre il gioco del calamaro nel mondo reale. Bisogna dire che la produzione ha fatto le cose in grande perché, esattamente come nel gioco, la posta in gioco è di 4,56 milioni… però di dollari! Si tratta della seconda cifra più alta messa in palio nella storia dei game show.
Paradise: segreti, famiglia e potere nel political drama di Dan Fogelman
Paradise (Disney+) non è la serie che lo spettatore si aspetterebbe da Dan Fogelman, il creatore di This is Us (Prime Video e Disney+). Passare da uno struggente dramma familiare a un political drama può apparire come una scelta audace, ma Paradise assomiglia più di quanto potrebbe superficialmente sembrare al suo predecessore.
Uonderbois e una Napoli fantastica da riscoprire
«La gente si è scordata che questa città è magica.», così esordisce l’ambiguo personaggio di Clemente (Giovanni Esposito), colui che sa tutto della Napoli sotterranea con le sue mappe e i suoi appunti. Proprio questo è il presupposto da cui parte la forza di questo piccolo gioiellino in sei episodi in streaming su Disney+: Uonderbois. Qui riportato letteralmente così come è pronunciato nella serie che mescola e mixa, in maniera del tutto originale, le situazioni classiche delle storie d’avventura per ragazzi, di stampo Goonies o Jumanji, contestualizzando il tutto in una Napoli “velata” e sotterranea, con i suoi miti, i suoi tesori e le sue leggende.