David Blaine: Non fatelo a casa – la nuova serie tra illusioni, cultura e adrenalina
David Blaine: non fatelo a casa è una nuova serie Disney+ in cui il celebre mago cerca nuovamente di realizzare l’impossibile. Diventato celebre con la serie Street Magic nel 1996, David Blaine è diventato presto famoso in tutto il mondo per le sue imprese ai limiti dell’impossibile. Tra ascese trainato da palloncini, sepolture e apnee miracolose, l’illusionista ha mostrato come il corpo possa essere portato al limite. Ma è possibile spingersi oltre? Grazie a una collaborazione con National Geographic, in David Blaine: non fatelo a casa l’interesse storico ed etnografico si mescolano con la ricerca di nuove imprese, una per ognuno dei sei episodi che compongono la serie. Il canovaccio è sempre lo stesso: Blaine si ritrova in un nuovo paese dove, guidato da un mago di sua fiducia, prima esplora la storia illusionistica locale e poi prova a realizzare qualcosa di nuovo. Nel corso degli episodi proverà imprese al limite dell’impossibile come tuffarsi da 20 metri di altezza mentre è in fiamme, baciare un cobra dopo averlo incantato e così via.
In questa serie Blaine vuole apparire per certi versi più umano, mostra le sue paure ma ne esce rafforzato proprio affrontandole e dichiarandole apertamente. Per rafforzare questa componente l’illusionista continua a ricordare che da quando è padre ha deciso di non correre rischi inutili. Nonostante questo emerge continuamente una ricerca patologica per l’adrenalina e le esperienze al limite pur se fatte cercando il modo più sicuro possibile. L’umanizzazione di Blaine sembra quindi più una costruzione narrativa che realtà, forse un modo per rispondere alla critiche di chi pensa che si spinga troppo al limite per realizzare le sue illusioni.
Il clima generale è quello delle serie epicizzanti: tutta la narrazione è realizzata per esaltare l’impresa che l’illusionista sta per compiere facendo leva sul fatto che si tratta di qualcosa di straordinario ma reale. La dialettica illusione-reale viene portata avanti durante tutta la serie, e sembra essere chiaramente l’ossessione di Blaine.
In molti dei paesi visitati la magia si mescola con la tradizione che diventa cultura popolare e spirituale. Ma questi trucchi, tramandati di generazione in generazione, diventano rappresentazione di una cultura che viene raccontata molto bene attraverso immagini degne dei documentari a cui National Geographic ci ha abituato negli anni. Questa commistione, però, non sempre è un bene. La sensazione è che Blaine perda potenza di fronte a una tale cura per il paesaggio e la cultura circostante e, viceversa, quest’ultimo elemento venga tramortito dalle imprese dell’illusionista. Tutto è poco approfondito dalla parte storica ed etnografica alla parte della realizzazione dell’illusione protagonista dell’episodio. La visione della serie non lascia di fatto allo spettatore la sensazione di aver visto qualcosa di indimenticabile. La colpa è probabilmente anche da attribuire alla modalità stessa con cui David Blaine: non fatelo a casa è girato. La serie è simile a tantissime altre e, inserendosi in quel filone ma senza eccellere, si perde nella marea.
Tra dimostrazioni di forza fisica e mentale, David Blaine: non fatelo a casa esplora il mondo di David Blaine al fine di mostrarlo più umano ai propri fan. E sono proprio loro i destinatari della serie: un pubblico che già conosce ed ama le imprese di Blaine e vuole saperne di più. Per tutti gli altri la serie potrà essere un piacevole diversivo temporaneo piuttosto dimenticabile.