Pastrone! Da Cabiria all’ossessione per la medicina

Su OpenDDB è finalmente disponibile in streaming il documentario Pastrone! di Lorenzo De Nicola che aspettavo di poter vedere fin dalla sua uscita. Il motivo è presto detto: questo film non si propone solo di esplorare la vita del celebre regista (noto anche con lo pseudonimo di Piero Foschi), ma di scoprire cosa aveva fatto una volta terminata la sua carriera cinematografica. Sì, perché nel 1923 esce il suo ultimo film, Povere bimbe, che è un fallimento e lo porta ad allontanarsi dal cinematografo per dedicarsi ad altro. Questo percorso lo porterà addirittura a inventare una macchina medica in grado di curare, tramite l’elettricità, cancri e malattie di tutti i tipi.

Ma andiamo per gradi: il regista, sceneggiatore e personaggio che accompagna gli spettatori nel documentario è Lorenzo De Nicola, che sfrutta il ritrovamento del diario autobiografico Virus et Homo di Giovanni Pastrone per sviluppare un’opera che si muove su due fronti. Da una parte è la storia di questo ritrovamento e della trascrizione di trecento pagine di diario, dall’altra è un viaggio alla scoperta di un Giovanni Pastrone inedito. Fin dalla sua prima gioventù Pastrone si mostra interessato sia alle arti umanistiche (è un violinista bravo anche se non eccezionale) ma al tempo stesso è interessato alla creazione di oggetti che abbiamo un’utilità pratica. Registrerà a suo nome tantissimi brevetti nel corso degli anni portando avanti questa sua attività creatrice accanto alle altre attività più o meno principali. 

La prima metà di Pastrone! è dedicata all’infanzia del regista e alla sua produzione cinematografica mentre, la seconda, è completamente dedicata al Pastrone “medico”. De Nicola non si espone, lo dice chiaramente, sulla possibilità o meno che il regista davvero fosse in grado con la sua macchina di curare tutti i mali, eppure riesce, attraverso le varie testimonianze, a creare quantomeno una fascinazione nello spettatore. Secondo il nipote di Pastrone, il regista avrebbe voluto che la sua invenzione fosse studiata con il metodo scientifico ma in cambio avrebbe dovuto cedere a pochi la sua invenzione. Il suo sogno era invece quello di renderla accessibile a tutti e, infatti, non avrebbe chiesto denaro per utilizzarla. Pastrone aveva infatti un’attività decisamente ben avviata con Sciamengo che gli permetteva di poter mandare avanti queste attività gratuitamente. 

Pastrone! è un documentario permeato di una dimensione onirica e magica, in cui tutto appare sotto vesti insolite e prodigiose. Attraverso le voci narranti, le interviste ben orchestrate, i filmati sapientemente lavorati, la storia è resa accattivante e fruibile. Bisogna però fare una doverosa premessa: chi scrive è un appassionato di cinema muto e di storie. Potete quindi immaginare che una storia legata al più importante regista del cinema muto italiano non può che essere qualcosa di straordinario. Eppure ci voleva poco per trasformarla in qualcosa di banale e noioso. Lorenzo De Nicola è invece riuscito a scrivere bene questo documentario, inserendo al momento giusto gli elementi che lo compongono. Poco importa se Pastrone realmente fosse in grado di curare le persone, perché la fascinazione di questa storia e tutte le vicende che portano ad essa valgono da sole la visione.

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