Working: il viaggio di Obama attraverso il mondo del lavoro USA

 
 

Il mondo del lavoro sta cambiando radicalmente, complice la pandemia negli ultimi anni sempre più persone stanno rivalutando il peso che il lavoro ha nelle loro vite e quanto questo influenzi la salute mentale. Non solo, le nuove tecnologie continuano a creare nuove professioni e, ancora di più, a far scomparire delle altre. Molte personalità di spicco, tra le quali anche Elon Musk, stanno mettendo in guardia circa la rapida progressione dell'AI, che, se non regolamentata, rischia di essere una bomba a orologeria per il modo di lavorare che abbiamo sempre conosciuto, con un impatto più grande dell'introduzione del metodo fordista.

Working - lavorare e vivere è una miniserie Netflix di quattro puntate che si inserisce in questo contesto storico e ci mostra i cambiamenti sociali in atto degli Stati Uniti. Se, infatti, fino a qualche decennio fa l'American Dream era ben saldo nell'immaginario di tutto il mondo, le cose negli ultimi anni sono molto cambiate: inflazione, pandemia, crisi economiche e disparità sociali sempre più profonde stanno lacerando quest'immagine patinata. Questo viaggio attraverso gli Usa, viene fatto da un conduttore d'eccezione, l'ex Presidente Barak Obama, che insieme alla moglie Michelle ne è anche il produttore esecutivo, il quale incontra personalmente le lavoratrici e i lavoratori coinvolti nelle interviste.

L'idea della serie nasce da una lettura giovanile di Obama del libro Working di Studs Terkel, uscito nel 1974, dove per la prima volta si chiedeva alle persone comuni cosa pensassero del loro lavoro e il loro rapporto con esso. Nei vari episodi vengono raccontate le storie di alcune lavoratrici e lavoratori in giro per gli USA: abbiamo le testimonianze di madri single, di persone emigrate da altri paesi, di salari troppo bassi, di lavori per passione e di lavori per sopravvivere. Ciascuna puntata tratta una tematica ben precisa e un determinato ruolo, anche a livello gerarchico. Per esempio, nel prestigioso hotel The Pierre di New York si procede dagli addetti alla pulizia fino ad arrivare al facoltoso proprietario indiano dell'hotel.

Nella serie vengono esplorati tre settori: quello alberghiero, quello tecnologico e quello dell'assistenza a domicilio. In particolare, questi ultimi due richiamano due problemi legati all'attualità, ovvero l'impatto che l'avanzare dell'età della tecnica avrà sulle nostre vite e il progressivo e inesorabile invecchiamento della popolazione occidentale.

Non a caso la startup presentata, Aurora, si occupa della creazione di veicoli che non necessitano di conducente, un settore sempre più in espansione che minaccia tanti posti di lavoro. Ancora più delicato è quello dell'assistenza domiciliare agli anziani, dove chi sceglie questo lavoro si deve confrontare con uno stipendio più basso rispetto alla media e con un carico di lavoro molto impegnativo. Tuttavia, nei prossimi anni sarà un settore sempre più centrale, dato che la generazione più numerosa, i Baby Boomers, continueranno a invecchiare e si rischia di non avere abbastanza persone a occuparsi di loro.

Sebbene ci vengano presentate delle storie abbastanza complesse e difficili, la narrazione della serie resta piuttosto edulcorata e a tratti inverosimile. Con la velocità con cui le informazioni arrivano oggi, anche fuori dai confini statunitensi si sa che la situazione è meno rosea di quanto voglia raccontarci la serie. Purtroppo non tutti i capi sono illuminati e lungimiranti come quelli intervistati e sappiamo che tanti lavoratori devono spesso accettare dei contratti con delle pessime condizioni. Per quanto resti comunque una serie interessante con dei buoni spunti di riflessione, purtroppo manca di quel pizzico di coraggio necessario per restituire un'istantanea più veritiera di quello che il lavoro negli USA oggi.

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