La Pimpa: il rifugio dell’infanzia

 
 

Nata quasi 50 anni fa, La Pimpa riesce ancora oggi a conquistare le bambine e i bambini di ogni generazione. Il suo papà umano è il fumettista e vignettista Francesco Tullio-Altan, che ha rivelato in diverse interviste di averla creata osservando sua figlia e il suo modo di scoprire lo spazio intorno a lei. Dopo il successo del fumetto, tra il 1982 e il 2017 sono nate quattro serie televisive, disponibili oggi in diverse piattaforme (Netflix e RaiPlay), oltre a far parte della programmazione di Rai YoYo.

Le giornate della piccola cagnolina con le orecchie lunghe e il manto bianco a pois rossi, sono ricche di avventure e di tanti amici. A essere sempre presente è Armando, un simpatico signore con le guance rosse, i baffi marroni e un cappello verde. Diversamente da quello che si può pensare Armando non è il suo padrone, bensì il suo migliore amico, la persona a cui racconta tutte le cose che le accadono. Infatti, Pimpa e Armando si scelgono un giorno in cui Armando è nel bosco alla ricerca di fragole, quando improvvisamente la incontra e trovandosi simpatici a vicenda la invita a vivere nella sua casa, dove potrà avere una cameretta tutta sua dove poter stare.

Ogni mattina la Pimpa si sveglia al suonare della sveglia nel suo lettino, fa colazione con Armando e mentre lui va al lavoro in città lei, invece, vive incredibili imprese, come recita una delle sigle della serie animata:
“Ogni bel gioco
dura un po’ poco
ma fin che dura
è un’avventura”

Che si tratti di viaggiare su un razzo o di raggiungere l'Antartide, niente per la Pimpa è impossibile. L'intero mondo si adopera per aiutarla, dopotutto le basta interrogare gli oggetti e questi prenderanno magicamente vita rispondendo alle sue domande. I suoi amici sono tutti differenti, come la gatta Rosina, il cagnolino Tito, la papera Olivia o Coniglietto, un vero e proprio inno alla diversità. A fine giornata Pimpa ritorna a casa e racconta le sue avventure ad Armando che l'ascolta con grande interesse, a volte un po' scettico, come farebbe un qualsiasi genitore. Spesso, soprassedendo ad alcuni disastri creati per sbaglio dalla protagonista, che cerca di coprire con improbabili scuse, a cui fa finta di credere strizzando l'occhio al pubblico a casa.

Il mondo della Pimpa è un mondo spensierato, dove non esiste la cattiveria e tutti, oggetti inclusi, vivono in armonia e per aiutarsi a vicenda. Un posto dove quando la Stella Polare cade, il razzo Egidio va a recuperarla, ma cosa succede a tutte le altre stelle che cadono e che non possono essere recuperate? Semplice, un altro simpatico amico passerà tutta la notte a raccoglierle per poi rimandarle in cielo dalle proprie sorelle. A ogni problema viene trovata una soluzione, che sfugge ad ogni logica del nostro mondo noioso.

Il mondo della Pimpa è quello dell'infanzia, quello dove tutti abbiamo desiderato almeno una volta ritornare. Le avventure durano il tempo di una giornata, e la sera si ha sempre un posto sicuro dove tornare con qualcuno disposto ad ascoltarci. Pimpa e Armando non sono regolati dalla logica cane-padrone, il loro rapporto nasce dalla scelta di stare assieme, di condividere la loro casetta e le loro giornate. Armando è il genitore che permette ai figli di vivere in libertà i loro spazi e la socialità, osservando e vigilando da lontano.

La Pimpa è il bambino dentro ognuno di noi, che vive ogni giornata con stupore e fiducia, dove gli oggetti parlano e collaborano e non importa se i nostri amici sono dei gatti o dei conigli. Il personaggio della Pimpa è l'esatto opposto di un altro creato dalla matita di Altan, quello dell'operaio metalmeccanico Cipputi che invece deve lottare all'interno delle società capitalista in uno stato di perenne disagio in cui versa la nostra attualità, lo stato del mondo dei “grandi”. Probabilmente, tutti noi un giorno ci siamo svegliati e ci siamo resi conto di essere più vicini all'universo cinico di Cipputi, ma è importante ricordarsi che la casetta della Pimpa è sempre là ad aspettarci.

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