Power Moves with Shaquille O’Neal: Shaq e Iverson in missione per rilanciare la Reebok
Chi come me ha assistito agli inizi del Duemila a durature nottate in bianco su Tele+ per assistere in diretta alle finali NBA della dinastia Lakers di Shaq e Kobe, già sul parquet dello Staples Center di Los Angeles si era fatto idea della mastodontica presenza scenica, non solo in fatto di dimensioni, di Shaquille O’Neal, o se preferite The Diesel o Superman. I suoi movimenti sotto canestro capaci di spazzare via come mosche avversari lo hanno reso per più di un decennio il giocatore in assoluto più dominante del basket americano, ma la sua influenza non si limitava al solo campo da basket. Imprenditore di successo, deejay e rapper dal seguito oceanico, presentatore TV e filantropo fino al midollo, Shaq è uno dei personaggi pubblici più riconoscibili ed efficaci nel mondo dell’entertainment, soprattutto in virtù della sua inclinazione all’humour e alla viralità che fanno di lui un vero mattatore, di successo, e simbolo stesso dell’american dream; un uomo che addirittura ha fatto di sé stesso un brand, tanto che la sua enorme casa costellata da numerose grandi S di Superman l’ha denominata
Shaq-ingham Palace, come si evince dalla serie televisiva. Questo giusto per darvi un’idea di cosa sto parlando. Ma Shaq diverte ed intrattiene perché non si prende mai sul serio, non è uno di quei personaggi noiosi e altezzosi, sembra effettivamente vero in tutto quel che fa perché è decisamente spontaneo, lo ha dimostrato sul campo da basket e sia come imprenditore, tanto è che il marchio più rappresentativo del suo gioco tra gli anni Novanta e gli inizi Duemila, Reebok, nel 2023 lo nomina Presidente del settore basketball, e il vicepresidente non è un nome da meno...Allen Iverson “The Answer”, la stella dei Philadelphia 76ers, altro nome tutelare del basket NBA di inizi Duemila e di Reebok. E insieme le due stelle sono stati nominati dall’azienda per riportare di nuovo in auge nei campi professionistici del basket americano il marchio Reebok dopo un lungo periodo (che coincide con il ritiro di entrambi dal parquet di gioco) di inabissamento. E da questa lunga premessa che parte Power Moves with Shaquille O’Neal, una docuserie targata Netflix in sei episodi che segue pedissequamente questo “making of” di rilancio del brand sotto la direzione di Shaq ed AI (Allen Iverson), un’avventura per alcuni versi sì romanzesca ma che tuttavia riesce a farci appassionare con un ritmo visivo veloce ed efficace, proiettato a mostrarci tutti gli step, che noi diamo solitamente per scontati, attraverso le più grandi città USA riguardo la rappresentanza, il design, la pubblicità, il casting dei giocatori che sono indispensabili per rilanciare un’azienda che si divide fra sport e Moda.
La serie è farcita di citazioni ad effetto pronunciati non solo da Shaq che, come si può prevedere, domina anche in tutti gli episodi della serie, ma anche dai tanti personaggi di contorno, non solo Allen Iverson ma tutto lo staff Reebok, di cui per un periodo farà parte anche il figlio stesso di Shaq, Shareef O’Neal su cui si poggia la nota “emotional” della serie; il venticinquenne dal nome ingombrante è diviso dal voler diventare un atleta professionista oppure continuare a seguire la volontà paterna aziendale, Shareef ha per davvero ha subito un intervento a cuore aperto e che per questo la sua carriera sportiva poteva essere al tramonto, decide di tentare il tutto e Shaq che accantona per un attimo le sue preoccupazioni per agevolare le volontà della sua progenie.
La serie dunque si apre con Shaq che “monologando” con sé stesso riflette sugli insegnamenti impartiti da sua mamma Lucille, che era solita ripetergli “Make them remember your name”, e su questo, sulla grandezza, in primis personale e sul voler imporre una nuova “Legacy”, proiettata alle nuove generazioni e al futuro per Reebok che si proietta il nucleo centrale di questi sei episodi, dove viene ritratta l’azienda come un portento di affidabilità e di umanità, interpretata da Shaq stesso che va incontrare i giocatori che intende contrattualizzare con annesse famiglie, stringendo mani e abbracciando tutti, tanto da ribadire più volte degli slogan ad effetto: “Reebok has a unique quality in letting people be themselves”; propaganda o meno c’è tuttavia da dire che furono proprio Shaq e AI ad avere un impatto anche di immagine “culturale” che trascendeva lo sport a fine anni Novanta ed inizi Duemila, e su questo l’influenza delle loro sneaker Reebok, disegnate a puntino su loro stessi, ha influito non poco: indimenticabili e desiderio di tantissimi e tantissime teenager le Shaqnosis per O’Neal e le Answer per Iverson.
Interessante a questo punto è come tuttavia il contesto dello sport professionistico stia andando in altre direzioni rispetto al passato di almeno vent’anni fa: nella serie, come figura ed evento di punta per il rilancio ufficiale di Reebok, la scelta ricade su una giocatrice professionista della WNBA, ovvero Angel Reese, una stella nascente delle Chicago Sky che nel 2024 fa il suo ingresso dalla porta principale nella WNBA confrontandosi lo stesso anno con un’altra stella, Caitlin Clark delle Indiana Fever. Nella serie questo confronto viene paragonato, ad un livello mediatico, a quello che negli anni Ottanta avveniva fra Magic Johnson dei Los Angeles Lakers e Larry Bird dei Boston Celtics, uno scontro mitico che ha dominato le rubriche sportive per anni (ritratto anche nella serie TV HBO Winning Time. L’ascesa della dinastia Lakers, ideata da Adam McKay). E dunque il futuro è donna, come si intitola l’episodio tre della serie e difatti il climax della docuserie è proprio l’avvicinarsi di questo scontro che coincide con la prima immissione pubblica delle nuove scarpe Reebok del settore basketball, le “Engine A”, di cui negli episodi precedenti abbiamo visto susseguirsi le numerose avventure e disavventure per finalmente essere immesse sul mercato per il rilancio e per far ritornare Reebok sotto le luci della ribalta.
La bellezza di questa miniserie, tirando le somme, risiede in molteplici elementi ben calibrati tra loro, finanche il drammatizzare eventi e questioni che vengono trascinati verso una scontata e felice conclusione nella sua più semplice realizzazione, o l’insistere su valori importanti e ovvi come il sacrificio, i valori famigliari, la dedizione o il prefissarsi un obiettivo sincero e preciso nella vita. Tutte queste sono delle prerogative che fanno parte della genesi di Shaq stesso, motivazioni che sono sempre state presenti nella sua vita, da cestista e da uomo di successo, e tutti gli episodi della serie respirano e ritraggono perfettamente il dietro le quinte dell’agire quotidiano dell’enorme e ingombrante presenza pubblica di Shaquille O’Neal, nel suo affaccendarsi e, ovviamente, riuscire nell’impresa Reebok però senza che siano evitati rischi, ostacoli e imprevedibilità.
Il motivo più interessante è anche l’aver mostrato la costruzione di una sneaker che viene praticamente disegnata sulla personalità dei players che, da Michael Jordan in poi (come vien ben mostrato nel riuscito Air, film diretto ed interpretato da Ben Affleck nel 2023 e disponibile su Prime Video), da semplice scarpe da indossare sul campo di gioco sono divenute espressione di una intera cultura e di un modo di essere, molto vicina alle session di una intera collezione di Fashion Design, tant’è che da Allen Iverson, passando per Angel Reese è proprio il modo di sentire e di esporsi anche nello stile, che ha portato ad una vera e propria rivoluzione “glamour” dello sport statunitense, in particolare quello del basket femminile della WNBA, come si vede infine in uno dei titoli in sovrimpressione durante le immagini di repertorio della serie: “Pretty in Any Color: Women on the Court Make the Style Rules. Players in women’s basketball are styling themselves how they want, because they can. Their choices also can be lucrative”. Questa è una rivoluzione incominciata fra street wear e tattoo un ventennio prima, come dicevamo, con Allen Iverson. E infatti, concludendo, una delle sequenze più memorabili di Power Moves rimane la session fotografica finale del nuovo roster Reebok capitanato dalla Reese dove davvero in realtà ci sembra più che pubblicizzare le Engine A siamo in uno studio di una collezione Gucci. A dirigere il traffico, dietro la macchina da presa, letteralmente, vediamo Shaq, attento ai movimenti e alle pose per le foto e video promozionali del futuro brillante della nuova generazione di Reebok Players.
Ed è solo l’inizio, ci rassicura O’Neal, nel finale di stagione.