Buon Natale da Candy Cane Lane: nadir della commedia natalizia per famiglie

 
 

Arriva in tempo per le feste natalizie sulla piattaforma di Prime Video, la nuova commedia per famiglie con protagonista Eddie Murphy, classico prodotto da consumare strettamente durante il periodo delle strenne e da dimenticare subito dopo. Eddie Murphy è da oltre vent’anni (dai tempi del Dr. Dolittle) che cavalca il filone del cinema per famiglie, con qualche sporadica rentrée nei ranghi della commedia tout court (spesso di matrice black) che lo ha reso noto in Italia negli anni Ottanta, dopo i clamorosi successi come stand-up comedian.

Buon Natale da Candy Cane Lane conferma il declino attoriale di Murphy, decretato dalla lunga militanza all’interno del film per famiglie, genere che ha estremamente depotenziato il sarcasmo comico e la torrenziale abilità dialogica dello stesso. Se già in prodotti precedenti (L’asilo dei papà, La casa dei fantasmi) Murphy era ridotto a maschera inserita in un contesto a lui estraneo, qui diventa puro oggetto scenico all’interno di una mise-en-scène plasticosa, già in odore di saldi natalizi.

Il Candy Cane Lane del titolo è il classico concorso americano atto a premiare la migliore decorazione della città, premessa che inserisce immediatamente il mattatore all’interno della tipica challenge-comedy delle guerre tra vicini di casa, sottolineata da un primo scambio di battute (con doppi sensi sessuali) tra Murphy e l’odioso dirimpettaio. L’incipit viene però immediatamente smentito dal passaggio che porta il protagonista dal mondo ordinario a quello straordinario, a causa dell’incontro con un’ambigua giocattolaia dai tratti elfici che lo farà dialogare con dei pupazzi decorativi. L’elemento fantasy appesantisce ulteriormente la blanda satira sul consumismo natalizio, trasformando il prodotto (nella sua infinita durata di 120 minuti), in un pasticcio indigesto che rimescola scampoli del più sciapo intrattenimento fiabesco per famiglie degli ultimi vent’anni, da Elf – Un elfo di nome Buddy a Mr. Magorium e la bottega delle meraviglie.

Torna a dirigere Murphy Reginald Hudlin, a oltre trent’anni di distanza dal già mediocre Il principe delle donne, regista che durante la sua carriera ha alternato la commedia patinata al biopic di stampo etico-sociale. In questo caso Hudlin, si limita a rappresentare i più triti cliché da sit-com black che fanno di Buon Natale da Candy Cane Lane lo stremato epigono cinematografico dei vari Robinson e Otto sotto un tetto, senza però la minima ironia presente nei modelli televisivi, ma con una legnosità monodimensionale dei personaggi principali.

Eddie Murphy, grazie a John Landis e alla sua commedia di culto Una poltrona per due, era diventato uno dei volti di spicco del cinema da consumare durante le feste (non a caso ancora oggi i palinsesti Tv programmano il film ogni 24 dicembre), surclassando persino il Bruce Willis di Trappola di cristallo e giocandosela con il mitico enfant terrible Macaulay Culkin di Mamma, ho perso l’aereo. Oggi lo troviamo come capofamiglia sessantenne, prigioniero di sortilegi e all’inseguimento di animali fantastici alla Harry Potter, mentre si sforza di rievocare la propria vis comica di un tempo con l’inconfondibile risata (anche se non più doppiata da Tonino Accolla) e qualche battuta, finendo per adeguarsi ad alcune gag slapstick (buone per una commedia con Tim Allen di trent’anni fa) che lo abbassano al nadir delle proprie potenzialità interpretative.

Nulla funziona in Buon Natale da Candy Cane Lane, ritmo comatoso, gag riciclate, interpretazioni spente e per una commedia dell’avvento dal gusto fiabesco, meglio l’italiano Elf me con Lillo Petrolo.

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