Lezioni di Cinema di Paolo Mereghetti: cinema in pillole

 
 

Rai Cultura, in collaborazione con Cineteca Milano, MIC (Museo Interattivo del Cinema), ha realizzato un programma in 19 puntate (fruibili su Raiplay) dedicato alla storia e alle tecniche del cinema, ideato da Gianluca Russo e condotto dal noto giornalista e critico cinematografico Paolo Mereghetti. Il format ha come location il MIC, Museo Interattivo del Cinema sorto all’interno dello spazio postindustriale di Viale Fulvio Testi, che un tempo ospitava la manifattura dei tabacchi.

Nel corso di queste brevi lezioni (ogni puntata dura tra gli 8 e i 10 minuti circa) Paolo Mereghetti cerca di sintetizzare le principali tappe della storia del cinema, partendo dalla nascita del mezzo cinematografico, fino ad arrivare ai giorni nostri, in cui stiamo vivendo la crisi della sala.

Mereghetti, pur scevro da accademismi, utilizzando una forma enciclopedica e aneddotica tipica del divulgatore con il dono della sintesi, riesce in ogni caso a restituire una visione completa della storia della settima arte, anche a chi è completamente (o quasi) a digiuno dei parametri storiografici e tecnici che riguardano la materia trattata. Le lezioni hanno inizialmente un carattere prevalentemente teorico ed estetico, riflettendo sulla doppia funzione del mezzo come finestra o cornice e ancora come specchio o porta, per poi imboccare la strada della storiografia.

Dalla nascita di Hollywood, con il cosiddetto studio system, prende il via un paragrafo prevalentemente dedicato al corposo cinema classico americano, dove il critico ne contempla i generi principali (tra cui western e noir), senza dimenticare le valenze sociali e politiche che hanno determinato gli sviluppi di questo periodo aureo. Dopo aver introdotto la figura del cineasta in rapporto a quella del produttore, Mereghetti si occupa della parte più tecnica del cinema classico americano, raccontando nascita e sviluppi che lo hanno portato prima dal muto al sonoro e di conseguenza dal bianconero al colore.

L’impiego di cromatismi nel cinema classico, spiega Mereghetti, non era solamente un fine tecnico ma rivestiva una profonda valenza estetica e psicologica, dove appunto il bianconero rappresentava il regno delle ombre, attraverso generi come il gangster movie e il noir, mentre i colori sia la magia del musical che l’intensità del melodramma. Seguono poi delle brevi monografie su autori che hanno cambiato il linguaggio cinematografico, come Orson Welles e Jean-Luc Godard, per poi concludere con una panoramica sulla storia del cinema italiano.

Lezioni di cinema di Paolo Mereghetti, è un excursus a volo d’uccello sulle fasi salienti della storia della settima arte, in cui è stata operata una scelta estetica decisamente originale e coraggiosa. Gli interventi sono contrappuntati dai disegni di Marco Raparelli, che impreziosiscono graficamente il format e rendono maggiormente esplicativi alcuni concetti tecnico-teorici agli occhi di neofiti della materia. Per chi scrive però, risulta un po' difficile immaginare delle lezioni di cinema senza il minimo supporto di sequenze o almeno fotogrammi dei film citati, questo soprattutto se pensiamo che queste pillole dovrebbero essere principalmente rivolte a chi si sta approcciando ora al linguaggio del cinema.

Indietro
Indietro

The Kitchen: il ghetto movie futuristico di Daniel Kaluuya

Avanti
Avanti

Bottoms: la nuova high school romcom di cui avevamo bisogno