The Girlfriend. Sono l’unica donna per te!
La mamma è sempre la mamma, la più difficile tra le donne da soddisfare, soprattutto nel delicatissimo momento in cui le si presenta la fidanzata, quella giusta con cui si pensa di poter costruire un futuro. Ed è proprio dalla presentazione della nuova fiamma che prende il via The girlfriend, la serie di Amazon Prime con protagoniste Robin Wright e Olivia Cooke.
Daniel (Laurie Davidson) è figlio unico di una famiglia londinese alto borghese, studia per diventare chirurgo e cercando casa incontra l’immobiliarista Cherry (Olivia Cooke) con cui la chimica è immediata. La sfida più difficile per il ragazzo sarà presentarla alla famiglia, soprattutto alla madre Laura (Robin Wright) che verso di lui nutre un eccessivo attaccamento che rasenta il patologico.
Donne irrisolte, ambiziose, con vuoti emotivi ed esistenziali incolmabili che sono pronte a tutto pur di ottenere ciò che desiderano – Daniel. Una madre e una fidanzata che nascondono dei segreti, armi a doppio taglio, scacchi matti da far avanzare nel cuore di partire spregiudicate in cui la fine non sembra mai giungere. Cherry, il cui nome a detta della rivale, sembra quello di una spogliarellista, si pone un unico obiettivo: sposare un uomo ricco e pur di raggiungerlo è pronta anche ad indebitarsi costruendo un castello di menzogne insostenibile. Laura, che vive la perdita mai elaborata di una figlia piccola e l’insoddisfazione di un matrimonio doloroso, vive la sua esistenza di gallerista in funzione dei momenti che può trascorrere con l’amatissimo figlio, che considera la seconda possibilità offertale dal destino. Sono, dunque, inconciliabili, ostili e attente scrutatrici del dettaglio, entrambe si sentono studiate e soffocate dalla costante e profonda analisi giudicante dell’altra. Non a caso, proprio in forza di quanto detto, i sei episodi della miniserie sono costruiti attraverso l’alternanza dei due punti di vista in relazione a un susseguirsi di accadimenti che convergono nell’acme dell’episodio. Sono sfumature e percezioni a cambiare le carte in tavola e dunque – molto intelligentemente – a spostare l’attenzione dello spettatore fino a confonderlo e renderlo incapace di prendere posizione. Cherry e Laura nella loro complessità, ma anche nella loro psicosi, affascinano lo spettatore e lo destabilizzano; non si riesce mai davvero ad amarle o a detestarle.
The girlfriend, parzialmente diretta da Robin Wright, gioca con la psiche dei personaggi e lentamente li distrugge, rendendoli automi patetici, totalmente allucinati dai loro scopi sempre più evanescenti e distanti. E’ l’imprevedibile a tenerli in vita e a donar loro dei bonus per riprendersi la dignità che perdono senza rendersene conto. La tossicità delle relazioni azzera il buon senso, deforma il sentimento alla base, portandoli ad un’esasperazione materiale fondata sul controllo. Gli uomini, pochissimi in un mondo di donne predatrici, sono deboli, privi di spina dorsale, dotati di una mente che non sa mettere a fuoco nulla che non sia il farsi comandare a bacchetta. Chi ha provato a ribellarsi ne ha pagato le conseguenze e porta i segni del confronto sulla pelle, o sulla propria immagine pubblica. Si tratta, in fondo, di un ribaltamento dei ruoli, in cui i personaggi indipendenti e liberi sono quelli femminili, mentre i remissivi e soggiogati sono gli uomini le cui carriere e ambizioni vengono accantonate per concentrarsi sui progetti e i capricci delle compagne. E’ possibile risvegliarsi dal sortilegio manipolatorio? Forse sì, ma solo quando si è pronti ad aprire gli occhi e ad accettare di non essere stati particolarmente loquaci e scaltri.