I migliori film di Robert Redford in Streaming
Attore, regista e produttore: Robert Redford ha attraversato decenni di grande cinema americano, diventando simbolo di fascino, impegno civile e talento senza tempo. Per chi ama il cinema è impossibile non associare il suo nome a film che hanno segnato un’epoca, da Butch Cassidy a La stangata, passando per Il Grande Gatsby, La mia Africa e Tutti gli uomini del presidente. Ma anche dietro la macchina da presa ha lasciato opere indimenticabili, da Gente comune a L’uomo che sussurrava ai cavalli.
Per rendergli omaggio abbiamo raccolto i migliori film di e con Robert Redford disponibili oggi in streaming, seguendo un percorso cronologico che ne racconta la carriera: dagli anni della consacrazione, alle sfide registiche, fino agli ultimi ruoli intensi e crepuscolari. Un viaggio che è anche un modo per riscoprire — o scoprire per la prima volta — la grandezza di un artista che ha fatto la storia del cinema mondiale.
A piedi nudi nel parco (Barefoot in the Park - 1967) regia di Gene Saks
Accanto a Jane Fonda, Redford porta sullo schermo la celebre commedia di Neil Simon, interpretando l’avvocato timido e tutto d’un pezzo che si trova sposato con una moglie frizzante e anticonformista. Tra battibecchi, risate e romanticismo, il film segna una delle prime prove che ne rivelano il talento brillante e il fascino naturale, perfetto per la commedia sofisticata anni ’60.
Butch Cassidy (Butch Cassidy and the Sundance Kid – 1969) regia di George Roy Hill
Con Paul Newman forma una delle coppie più magnetiche della storia del cinema. Redford è Sundance Kid: sguardo furbo, sorriso ironico, fascino ribelle. È il film che lo consacra a divo, mescolando western e modernità con leggerezza rivoluzionaria.
Corvo rosso non avrai il mio scalpo! (Jeremiah Johnson – 1972) regia di Sydney Pollack
Un uomo solo contro la natura. Redford diventa un trapper che cerca rifugio sulle Montagne Rocciose, e il film diventa quasi una ballata visiva. Capelli lunghi, barba incolta, silenzi infiniti: è l’icona del mito americano solitario, in perfetto dialogo con i paesaggi selvaggi.
The Candidate (1972) regia di Michael Ritchie
In questo film politico amaro, Redford è un giovane avvocato trasformato in candidato “di facciata”. Mano a mano che sale nei sondaggi, perde pezzi di sé. Una prova intelligente, ironica e attuale ancora oggi, che rivela la sua vena politica e critica.
Come eravamo (The Way We Were – 1973) regia di Sydney Pollack
Accanto a Barbra Streisand nasce una delle coppie romantiche più struggenti del cinema. Redford è Hubbell, l’uomo affascinante e apparentemente perfetto che nasconde fragilità. Il film è una poesia sull’amore impossibile, e lui è il volto biondo e malinconico degli anni ’70.
La stangata (The Sting – 1973) regia di George Roy Hill
Redford e Newman di nuovo insieme, questa volta in una truffa elegante e irresistibile. Lui è Johnny Hooker, il giovane brillante che impara il mestiere. Il ritmo, i colpi di scena e il carisma della coppia fanno di questo film un classico assoluto, dove Redford brilla di ironia e leggerezza.
Il grande Gatsby (The Great Gatsby – 1974) regia di Jack Clayton
Redford veste i panni di Jay Gatsby, l’uomo misterioso e tormentato che nasconde dietro le feste sfarzose una solitudine disperata. Con il suo volto da eterno golden boy, incarna alla perfezione il sogno americano e la sua inevitabile disillusione.
I tre giorni del Condor (Three Days of the Condor – 1975) regia di Sydney Pollack
Thriller di spionaggio che fotografa la paranoia degli anni ’70. Redford è Joseph Turner, analista della CIA catapultato in un intrigo mortale. Occhiali, impermeabile e tensione sottile: non è la spia glamour, ma l’uomo comune braccato. Un ruolo che lo rende icona del cinema politico.
Tutti gli uomini del presidente (All the President’s Men – 1976) regia di Alan J. Pakula
Nei panni del giornalista Bob Woodward, accanto a Dustin Hoffman, Redford racconta lo scandalo Watergate. Il film è un inno al giornalismo investigativo e al potere del cinema civile. Con lo sguardo serio e deciso, Redford diventa il simbolo dell’integrità in un’epoca di sfiducia politica.
Gente comune (Ordinary People – 1980) regia di Robert Redford
Con il suo esordio da regista, Redford sorprende tutti: racconta una famiglia distrutta da un lutto con una delicatezza rara. Non appare sullo schermo, ma la sua mano è ovunque: silenzi, tensioni, dolore trattenuto. Un’opera che gli valse l’Oscar e che segna il suo passaggio a cineasta maturo.
Il migliore (The Natural – 1984) regia di Barry Levinson
Qui Redford diventa Roy Hobbs, un giocatore di baseball misterioso e leggendario. La sua aura magnetica trasforma la storia sportiva in una parabola mitica, con quell’inconfondibile eleganza che rende il suo swing quasi poesia visiva. È il baseball come mito americano, con Redford al centro.
La mia Africa (Out of Africa – 1985) regia di Sydney Pollack
Accanto a Meryl Streep, Redford porta sullo schermo una delle più grandi storie d’amore del cinema. Non c’è solo il romanticismo, ma anche la forza dei paesaggi africani e il carisma di un uomo libero, affascinante e ribelle. Il suo Denys Finch Hatton è un’avventura vivente, capace di far sognare.
In mezzo scorre il fiume (A River Runs Through It – 1992) regia di Robert Redford
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Dietro la macchina da presa, Redford costruisce un racconto intimo e universale: due fratelli, un padre severo, la natura come specchio della vita. È un film poetico, in cui il fiume diventa metafora del tempo che scorre. Da regista, Redford mostra la sua anima contemplativa e spirituale.
L’uomo che sussurrava ai cavalli (The Horse Whisperer – 1998) regia di Robert Redford
Redford dirige e interpreta una storia di guarigione, dove le ferite umane si intrecciano a quelle di un cavallo traumatizzato. Il suo personaggio è un uomo silenzioso, capace di comunicare senza parole. Un film che ha il passo lento della natura e la profondità dei sentimenti.
Spy Game (2001) regia di Tony Scott
Accanto a Brad Pitt, Redford veste i panni di un agente CIA esperto e disincantato. Non è il solito film d’azione: è un duello di intelligenza, di sguardi e strategie. Redford porta il peso dell’esperienza, lo charme maturo e quel senso di complotto che avvolge tutta la storia.
All Is Lost – Tutto è perduto (All Is Lost – 2013) regia di J. C. Chandor
Un uomo solo in mezzo all’oceano, senza dialoghi, senza aiuti: solo Redford e la forza della sua interpretazione. Qui mette a nudo tutto, affidandosi ai gesti, agli occhi, alla resistenza fisica. Un film radicale che diventa quasi una meditazione sulla vita e sulla sopravvivenza.
Old Man & the Gun 2018) regia di David Lowery
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Il suo addio al cinema da attore protagonista è un colpo di classe: un rapinatore anziano, elegante, che non ha mai smesso di amare la sfida. Redford sorride, seduce e si congeda con leggerezza, trasformando il film in una lettera d’amore al pubblico e al suo mito.