A quasi settant’anni dalla sua nascita (dalla penna e dalla mente di Patricia Highsmith), Tom RIpley sembra non aver perso neanche un atomo della fascinazione che esercita sull’immaginario audiovisivo. Interpretato negli anni da Alain Delon, Matt Damon e John Malkovich, oggi è Andrew Scott che ne veste i panni, nella nuova serie targata Netflix.
Baby Reindeer è la miniserie-shock che ha sconvolto gli abbonati Netflix ed esaltato Stephen King. Richard Gadd, rielaborando un suo one man show, scrive e interpreta un thriller-drama che si interroga sullo smarrimento identitario e sessuale contemporaneo.
Il franchise di Fallout, nato come videogioco nel 1997, si è arricchito negli anni fino a vantare quattro capitoli principali, quattro spin-off e altri prodotti collaterali. Quest’anno il franchise approda nel mondo della serialità televisiva, con l’adattamento omonimo ideato da Geneva Robertson-Dworet e Graham Wagner e prodotto da Amazon MGM Studios, Bethesda e Kilter Films.
Scoop è un prodotto Netflix di ordinaria amministrazione, che vorrebbe rinverdire i fasti del cinema d’inchiesta americano riportando alla ribalta l’affaire “principe Andrew vs BBC”. Ma nonostante il cast l’operazione appare piatta e illustrativa.
Dopo il clamoroso esito di Succession, Will Tracy crea per HBO una promettente serie, The Regime, che vede Kate Winslet nei panni autoritari della cancelliera di un immaginario stato dell’Europa centrale. Le premesse per un prodotto di grande qualità sembrano esserci tutti; il soddisfacimento di essi è tutta un’altra storia.
Voler cantare al buio per riscoprire l’essenza e sentire davvero l’energia della musica. Questo è il nucleo centrale di Antipop, film sul cantautore e dj Cosmo diretto da Jacopo Farina, disponibile su MUBI.